Sicurezza?
Quale reale sicurezza offrivano i rifugi antiaerei italiani realizzati nei piani cantinati?
Considerando la velocità di arrivo di un ordigno (in media 300 metri al secondo), questo avrebbe potuto con una certa facilità attraversare il tetto ed un paio di solai prima che la spoletta innescasse l’esplosione, giungendo a detonare contro i sottostanti ricoveri. In tal caso gli effetti avrebbero potuto esser devastanti per chi si fosse trovato al loro interno.
Oltre alle bombe dirompenti si temevano quelle a carica chimica, contenenti sostanze tossico-nocive, indicati comunemente come gas asfissianti, che avrebbero potuto esser disperse nell’atmosfera grazie a diffusori installati a bordo dei velivoli, secondo un metodo ancor oggi utilizzato per irrorare gli antiparassitari sulle coltivazioni. Quali protezioni potevano esser assicurate da stracci bagnati o dalle poche maschere in dotazione?
Bando del podestà
“In caso di effettiva incursione aerea, sono rese note norme e prescrizioni obbligatorie da osservarsi da parte della popolazione civile.
– I proprietari sono tenuti alla costruzione di ricoveri antiaerei adattando a tal fine le cantine,
sgombrandole da quanto non necessario e rinforzando il soffitto con travi e un impalcato coperto
da sacchi di sabbia.
– Eventuali aperture esterne saranno coperte con sacchi o cumuli di terra, quelle indispensabili al
fine di ottenere un’uscita di sicurezza saranno coperte con filtro antigas realizzato con panno i
numidito con soluzione di iposolfito di sodio.
– Dovrà essere presente una riserva d’acqua e un secchio, per eventuali incendi.
– Chiunque si trovi in casa al suono della sirena di allarme dovrà immediatamente scendere, in
modo ordinato, al rifugio dello stabile o in quello più vicino prestabilito d’intesa con gli interessati.
– Prima di abbandonare l’appartamento, chiudere finestre e scuri, spegnere ogni luce, chiudere la
porta di casa per evitare furti. E’ indispensabile mantenere la calma.
– Per chi venga sorpreso lontano dalla propria abitazione al momento dell’allarme o non disponga
nel proprio stabile di adeguato riparo, viene disposto dall’Amministrazione Comunale un ricovero
di tipo pubblico, nei sotterranei della scuola.
– Tale edificio è l’unico, fra quelli di proprietà comunale, dove poter apprestare un locale protettivo a
beneficio della collettività del rione.
– La zona dedicata a rifugio pubblico verrà irrobustita nella struttura, per reggere il peso di
eventuali macerie, ed esercitare un’azione frenante, contrastando gli effetti della possibile
penetrazione di una bomba.
– Le finestre saranno chiuse con panni di lana impregnati, al momento dell’impiego del rifugio,
con soluzioni chimiche atte a trattenere eventuali sostanze tossiche.
– Sarà presente un arredo minimo: un armadio farmaceutico, panche e qualche lettino e materiali
di emergenza, quali attrezzi da zappatore, una provvista d’acqua, di sabbia, di sale e di cibo.
– La bonifica dei locali eventualmente interessati dal gas verrà eseguita con uno spruzzatore
contenente una soluzione a base di soda caustica.
– Le persone dovranno poter usufruire di docce e di un’apposita sostanza per detergersi le parti
del corpo contaminate.”