Rifugi antiaerei nei libri
La consultazione dei libri è sempre salutare. In questo caso aiuta a capire la dinamica degli eventi bellici, la distruzione subìta dalla città di Milano, dove andare a “cercare” le tracce della guerra ancora presenti e le indicazioni sull’esistenza di rifugi antiaerei. Il materiale documentario fornisce inoltre il quadro storico, sociale, politico e militare in cui collocare gli avvenimenti.
Si menzionano alcuni libri, sottolineando che non sono i soli e che in questi ultimi anni ne sono usciti anche altri.
Un libro dedicato a quanto ha dovuto subire la metropoli è Bombe sulla città. Milano in guerra 1942-1944 (A. Auletta Marrucci, M. Negri, A. Rastelli, L. Romaniello -a cura di-, Bombe sulla città. Milano in guerra 1942-1944, Catalogo della Mostra -Rotonda di via Besana 21 febbraio – 9 maggio 2004-, Skira, Ginevra-Milano 2004).
Presentato come catalogo dell’omonima mostra tenutasi a Milano presso la Rotonda della Besana, dal 21 febbraio al 9 maggio 2004, lascia apprezzare sia l’inquadramento storico e la raccolta delle testimonianze sui tristi eventi, sia il particolare capitolo di Achille Rastelli «I bombardamenti di Milano visti dal nemico» (A. Rastelli, I bombardamenti di Milano visti dal nemico, in A. Auletta Marrucci, M. Negri, A. Rastelli, L. Romaniello -a cura di-, Bombe sulla città. Milano in guerra 1942-1944, Catalogo della Mostra -Rotonda di via Besana 21 febbraio – 9 maggio 2004-, Skira, Ginevra-Milano 2004, pp. 58-77).
Si hanno foto del bombardamento dello scalo merci di Lambrate operato dagli Americani, foto del bombardamento di Conca del Naviglio-Via De Amicis-Via Carducci-Piazza Sant’Ambrogio ad opera degli Inglesi, ecc. Nel paragrafo «Le incursioni terroristiche» appaiono ulteriori foto aeree di settori della città. Una didascalia così recita: «Febbraio 1943: un’altra fotografia della ricognizione aerea, questa volta nella zona di via Messina (notare in alto a sinistra un angolo del Cimitero Monumentale): 1-edifici industriali in via Lomazzo; 2-società An. Centenari e Zinelli in via Lomazzo; 3-deposito dei tram in via Messina. Si noti che in queste fotografie della ricognizione aerea sono sempre escluse quelle che documentano la distruzione delle zone di abitazione civile, fotografie già non evidenziate durante la guerra da parte del Bomber Command Londra» (Ibidem, p. 65).
Vi è anche la foto che analizza l’effetto del bombardamento dei quartieri di Gorla e Precotto e della conseguente strage dei bambini della scuola elementare Francesco Crispi di Gorla. La fotografia reca l’elaborazione dei tecnici dell’Usaaf e la seguente scritta: «BOMB FALL PLOT 451 BG (H) / MILAN BREDA WORKS, ITALY / MISSION 138-20 OCT 44-1124HRS / X BRIEFED AP .BOMB BURST / BOMBS DROPPED 342 X 500 RDX / FUSING .I N 8 .01 T / BOMBS PLOTTED 166 ALT 22000» (Ibidem, p. 73).
Un terzo del volume è dedicato ai danni subiti dagli edifici della città, concludendosi con il corposo contributo: «Schede degli edifici bombardati». Il capitolo conta 60 edifici monumentali colpiti ed è suddiviso tra pubblici, religiosi e privati. Vi sono i cenni storici inerenti ogni singola struttura, i danni subiti e le note sulla ricostruzione, oppure le note descrittive la sua scomparsa e se, eventualmente, al suo posto è sorta una struttura nuova. Nel volume alcune foto richiamano in modo particolare la nostra attenzione: uno scorcio di piazza del Duomo presenta un tratto di porticato chiuso tra colonna e colonna e il cartello con l’elenco «RICOVERI PUBBLICI» (M. Negri, Il bisogno di una casa della memoria, in A. Auletta Marrucci, M. Negri, A. Rastelli, L. Romaniello -a cura di-, Bombe sulla città. Milano in guerra 1942-1944, Catalogo della Mostra -Rotonda di via Besana 21 febbraio – 9 maggio 2004-, Skira, Ginevra-Milano 2004, p. 122).
Un’altra foto, proveniente dal Civico Archivio Fotografico, mostra la devastata piazza san Fedele nel 1943. Appoggiate al monumento ad Alessandro Manzoni vi sono le maglie metalliche generalmente impiegate per la costruzione dei rifugi antiaerei in calcestruzzo di cemento armato. A lato si scorge una fossa e dovrebbe trattarsi dello scavo per la realizzazione del rifugio sotterraneo (A. Castellano, “Impresa Pulizia Speranza”. La ricostruzione di Milano, in A. Auletta Marrucci, M. Negri, A. Rastelli, L. Romaniello -a cura di-, Bombe sulla città. Milano in guerra 1942-1944, Catalogo della Mostra -Rotonda di via Besana 21 febbraio – 9 maggio 2004-, Skira, Ginevra-Milano 2004, p. 165).
Invece, Milano ricostruisce 1945-1954, edito dalla CARIPLIO, è un libro che presenta uno spaccato del desiderio di ricostruzione soprattutto in chiave politica e religiosa (G. Rumi, A.C. Buratti, A. Cova (a cura di), Milano ricostruisce 1945-1954, CARIPLO, Milano 1990). Offre immagini d’epoca, di una Milano sventrata dalle bombe e dilaniata dalle tensioni politiche.
Uno spaccato del tempo passato ce lo dà il libro della Feltrinelli Milano in guerra, tramite le immagini. A pagina 35 abbiamo le foto che ritraggono alcune guglie del Duomo pericolanti, l’Ospedale San Giuseppe in Via San Vittore bombardato, Affori sventrato dalle bombe nel corso dell’incursione dell’ottobre 1944 e Piazza San Babila distrutta. Così dice il commento: «Secondo i rilevamenti della RAF, il 22 per cento delle aree residenziali fu completamente distrutto e un 36 per cento “dissestato”» (C. Cederna, M. Lombardi, M. Somaré, Milano in guerra, Feltrinelli, Milano 1979, p. 37).
Dopo la riproduzione di un manifesto d’epoca il quale esorta «Combattiamo il terrorismo aereo con la disciplina durante l’allarme» seguono i «Dieci Comandamenti», norme da seguire scrupolosamente per tenere un corretto comportamento nel caso di bombardamento. Il penultimo così ammonisce: «9) Chi si mette ad osservare, per la strada o sulla soglia della casa la lotta della Flak o dei cacciatori contro i bombardieri nemici, non dà prova di coraggio, ma di leggerezza e di stupidità» (Ibidem, p. 37).
Una foto ritrae la parte esterna di un «rifugio antiaereo all’interno dello stabilimento Pirelli alla Bicocca» e lo stralcio di un articolo del Corriere della Sera del 13 gennaio 1944 parla del rifugio antiaereo di Piazza del Duomo e di Piazza San Fedele (Ibidem, p. 30).
Recentemente è uscito un ponderoso lavoro, ancora sulle ricostruzioni effettuate nel dopoguerra: Guerra monumenti ricostruzione Architetture e centri storici italiani nel secondo conflitto mondiale (L. de Stefani -a cura di-, Guerra monumenti ricostruzione Architetture e centri storici italiani nel secondo conflitto mondiale, Marsilio Editori, Venezia 2011). Alcuni contributi riguardano direttamente Milano, nella parte: «Saggi legati alle singole realtà locali».