I Navigli di Milano (seconda parte)
Il grande porto d’Italia Non si dimentichi che Milano, e per l’esattezza la sua Darsena e gli attracchi minori, costituivano uno dei maggiori porti d’Italia e la “classifica” veniva (e viene) stabilita in base al tonnellaggio delle merci scaricate e caricate: «Arrivano a Milano sabbia, laterizi, pietre da taglio, legna, carbone, generi alimentari, sale, metalli;…
I Navigli di Milano (prima parte)
In tema di canalizzazioni vediamo che il Naviglio Grande è il canale artificiale più importante della città di Milano e deriva le sue acque dal fiume Ticino. Stando ad alcune cronache medievali il suo scavo principierebbe nel 1177 o nel 1179.
L’acquedotto “dei Piceni” a Camerano (parte seconda)
Si è già parlato del Buco del Diavolo identificandolo come l’accesso laterale allo specus di un acquedotto, che è stato denominato “Acquedotto dei Piceni” a ricordo delle genti che abitavano il territorio prima dell’arrivo delle legioni di Roma.
Buco del Diavolo: accesso all’acquedotto ipogeo di Camerano (parte prima)
Il Buco del Diavolo è l’accesso laterale allo specus di un acquedotto. Con questo toponimo, in apparenza così singolare, è da intendersi solo il tratto di cunicolo che è stato aperto, anche con un rilevante sbancamento esterno, su Fosso Boranico.
Sirena d’Allarme “La Sonora”
Questa primavera Alessandro Calini ha trovato presso un rigattiere una sirena d’allarme d’epoca.
I rifugi milanesi in cemento armato tra 1940 e 1945
L’unico tipo di rifugio antiaereo che offrisse discrete garanzie di sicurezza era quello costruito in cemento armato.
Abbazia di Chiaravalle
A sud di Milano scendeva il Cavo Masnengo, provenendo dalla zona di Vaiano. Era alimentato da due grosse teste di fontanile, benché altre fonti dicano, invece, che l’acqua fosse derivata dalla vicina Vettabbia.
Radio Bla Bla Network: Milano Underground
Martedì 2 dicembre, ore 18.00, a Radio Bla Bla Network è andata in onda… la Milano del piano di sotto.
Viale Bartolomeo Gadio: rifugi del Castello di Milano
Costruito a cavallo delle mura urbane nella seconda metà del XIV secolo, il Castello di Porta Giovia è stato oggetto di restauri, riedificazioni e di drastiche riduzioni.