Leonardo da Vinci al Castello di Milano: undicesima parte
GALLERIE SOTTERRANEE DI COLLEGAMENTO
Per quanto concerne strettamente il classico castello d’epoca medievale sappiamo che la difesa si basa sull’opporre un ostacolo alto e apparentemente invalicabile, come il muro di cortina, all’impeto di una carica avversaria.
Si combatte con armi da taglio, da botta e da lancio con un ampio impiego di armi neurobalistiche come catapulte e baliste, affiancate da mangani, trapani da muro, arieti, ecc.
Prima del diffuso utilizzo delle armi da fuoco le opere sia sotterranee sia ricavate all’interno delle mura non sono strettamente necessarie alla difesa, ma semplicemente funzionali ad essa. Servono prevalentemente a collegare, al coperto e “in segreto”, talune opere difensive tra loro.
Un esempio può essere dato dalla proposta avanzata da Leonardo di realizzare una galleria che dal corpo di piazza principale passi sotto il fossato e attraverso i torrioni della Ghirlanda consenta l’accesso al corridoio destinato al controllo delle sottostanti casematte.
Gianluca Padovan (Ass.ne S.C.A.M. – F.N.C.A.)
Galleria di collegamento, all’interno di una fortificazione, allagabile dall’alto mediante un dispositivo che immette l’acqua tramite tubature, qualora venga occupata dagli avversari (Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 359 v.-a).