Leonardo da Vinci al Castello di Milano: sesta parte

Marzo 8, 2021 Off Di Archeologia del sottosuolo

LA MACCHINA DA COMBATTIMENTO DENOMINATA GHIRLANDA

A Leonardo da Vinci sono legate alcune storie e leggende riguardanti i sotterranei e i così detti “passaggi segreti” del Castello di Milano, il più noto dei quali parrebbe, o dovrebbe, condurre alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, come più avanti si vedrà. Nella lacunosa storia edilizia del Castello d’epoca medievale vi è un punto fermo, indiscutibile, lasciatoci proprio dallo stesso Leonardo: la visione assonometrica di una parte del Castello stesso con la sua cinta difensiva esterna, la così detta Ghirlanda, e delle sue opere “segrete”. Si tratta della fortificazione che proteggeva il Castello oltre le mura urbane ed era dotata di quattro torri angolari probabilmente tutte a pianta circolare, della Porta Centrale della Ghirlanda e una porta secondaria denominata Porta del Soccorso, entrambe protette da un rivellino. Data la sua complessità, la Ghirlanda può essere considerata la parte architettonica più importante della formidabile macchina da combattimento viscontea-sforzesca.

Il disegno del Maestro, corredato da una descrizione e collocato anteriormente al 1515, mostra l’angolo nord-est della fortezza nella parte che noi conosciamo, con la torre a pianta quadrata d’epoca viscontea che protegge l’angolo nord della Corte Ducale. A seguire, alla sinistra, abbiamo il fossato tutt’oggi esistente, la controscarpa con la sua strada coperta in galleria, la “cimata” Ghirlanda con le casematte, la cortina e la scarpa. Oltre abbiamo un altro fossato, la controscarpa con la strada coperta, ma non in galleria, bensì all’aperto, e lo spalto.

Per quanto concerne la sola altezza delle mura di cortina del Castello occorre ricordare che, in base alle opere sotterranee esplorate e rilevate, il fondo del fossato odierno è sensibilmente più alto di come si presentava ai tempi di Leonardo. Sostanzialmente così ci dice lo scritto a proposito della Ghirlanda e delle migliorie che Leonardo da Vinci suggerisce di apportarvi:

 

«El foso del casteli de Milano de dentro. I fosi del Castello di Milano, di dentro alla ghirlanda, è braccia 30; l’argine sua è alta braccia 16 e larga 40; e questa è la ghirlanda. I muri di fori sono grossi braccia 8 e alti 40; e le mura del Castello sono braccia 60. Il che tutto mi piace, salvo che io vorrei vedere le bombardiere che sono in nei muri della ghirlanda non riuscissino in nella strada segreta di dentro, cioè in s, anzi / si calasse per ciascuna, come appare in m f. Imperocchè sempre i buoni bombardieri traggono alle bombardiere delle fortezze, e se rompessero in detta ghirlanda una sola bombardiera, possono poi, con via di gatti, entrare per detta rottura e farsi signori di tutte torri, muri e cave segrete di detta ghirlanda. Onde, se le bombardiere saranno come m f, e che lì accadesse che una bombarda rompesse una di dette bombardiere e che i nemici entrassero dentro, non possono passare più avanti, anzi sieno dal piombatoio di sopra ribattuti e scacciati. E la cava f vuole essere continuata per tutti i muri dai ¾ in giù e da lì in su non abbia uscita alcuna né in sui muri né in torri, salvo quella donde s’entra, che avrà principio nella rocca. E detta via segreta f non deve avere alcuno spiracolo di fuori, anzi pigli i lumi di verso la rocca, per le balestriere spesse» (Leonardo da Vinci, Manoscritto B, f. 36 v.).

Gianluca Padovan (Ass.ne S.C.A.M. – F.N.C.A.)

 

              

 

Galleria di controscarpa (S) denominata da Leonardo “strada segreta didentro”.