Leonardo da Vinci al Castello di Milano: quattordicesima parte
GLI UNICI DISEGNI D’EPOCA MEDIEVALE DEL CASTELLO SONO DI LEONARDO
Leonardo da Vinci ha lasciato una interessante raffigurazione dell’impianto centrale del Castello di Porta Giovia.
Ad oggi non si conosce alcun altro disegno di quell’epoca che mostri, seppure indicativamente e con imprecisioni, la disposizione della Piazza d’Armi interna.
L’impianto principale della fortezza è rappresentato rettangolare e non quadrato, circondato dal fossato da cui si staccano due linee parallele per parte che indicherebbero i canali d’alimentazione e di deflusso, ma anche le ali della Ghirlanda, comunque non raffigurata. Si distinguono i torrioni sforzeschi e la Porta-torre Sud-est protetta dal rivellino, mentre Piazza d’Armi è divisa in due (forse anche da un fossato) e in una metà abbiamo tracciati più corpi di fabbrica e alcune strutture che la suddividono ulteriormente. L’altra metà reca invece un corpo di fabbrica addossato alla Porta-torre Sud-est, nonché un piccolo semicerchio che si appoggia sul bordo del Fossato Morto, forse interpretabile come struttura che fronteggia il rivellino e l’accesso alla Rocchetta. Il fossato interno parrebbe provvisto d’acqua e così pure il fossato che divide Rocchetta da Corte Ducale, marcate dalle torri a pianta quadrata. Occorre notare come l’asse nord-ovest (sinistra) – sud-est (destra) del Castello, intersecante il fossato interno, lungo la fronte che guarda la città lascia a lato di esso la porta-torre con il rivellino.
Dalla parte opposta, verso l’attuale Parco, la Porta Nord-ovest e il suo rivellino sono invece sull’altro lato dell’asse. Il particolare è curioso, ma probabilmente non scorretto, in quanto anche in raffigurazioni e planimetrie di altri autori, non ultima quella di Giovanni Filippini nella Veduta di Milano del 1722, le due porte non sono in asse tra loro rispetto all’impianto fortificato sforzesco.
Accanto al lato interno della Porta-torre “del Filarete” Leonardo traccia un corpo di fabbrica di cui oggi non esiste traccia. Nel sottosuolo, invece, abbiamo una grande stanza sotterranea con volta a botte in mattoni: riutilizzata nella seconda metà del XIX secolo come cisterna, l’ambiente presenta uno sfioratore metallico, segno che al di sotto esiste o esisteva almeno un condotto di deflusso.
Da qui si staccano due cunicoli murati: di uno si sa con certezza che conduce nella stanza sotterranea della Porta-torre “del Filarete”.
Gianluca Padovan (Ass.ne S.C.A.M. – F.N.C.A.)