I COME IDRANTE
Sui muri di Milano rimangono ancora numerosi simboli e scritte risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. In passato si sono pubblicati alcuni articoli riguardanti i segnali che indicavano la presenza dei rifugi antiaerei, ma non ci sono solo quelli.
Un simbolo particolare è la I di idrante. Indicava la presenza di un piccolo tombino metallico a pavimento generalmente situato lungo il marciapiede che chiudeva il pozzetto contenente l’attacco per la manichetta dell’idrante da utilizzarsi in caso d’incendio. Si tratta un semplice cerchio nero con all’interno una I di colore bianco. Talvolta, accanto alla lettera, vi è una piccola freccia anch’essa bianca indicante la posizione del tombino rispetto al segnale. Meno comune è la I bianca in campo circolare nero bordato di bianco.
Milano è stata pesantemente bombardata dagli aerei angloamericani e, come testimoniano anche le recenti indagini, non s’intendeva colpire i centri di produzione bellica, ma la popolazione civile e i suoi monumenti culturali. Basti ricordare che il vero grande polo industriale di Sesto San Giovanni, situato alle porte della città, non ha quasi subito alcun danno e sulle Acciaierie Falck non cadde nemmeno un vaso da fiori.
Gli idranti erano indispensabili perché i bombardamenti, effettuati anche sganciando a “grappoli” migliaia di spezzoni incendiari, causavano sempre incendi e talvolta erano difficili da spegnere.
Anche queste sono tracce del passato da preservare perché fanno parte della nostra storia, in primis quella del Popolo che ha subito la guerra e gli indiscriminati bombardamenti.
Un contributo sul tema è stato recentemente pubblicato e il titolo è: “Scritte di guerra” in tempo di pace.
Gianluca Padovan (Ass.ne S.C.A.M. – F.N.C.A.)
Gianluca Padovan (Ass.ne S.C.A.M. – F.N.C.A.)