GLI INDICATORI STORICI PER LA PREVISIONE DEL RISCHIO
GLI INDICATORI STORICI PER LA COSTRUZIONE DI UNO STRUMENTO DI PREVISIONE DEL RISCHIO
Maria Antonietta Breda
Il miglior esito di una ricerca applicata si raggiunge con un mix sapientemente confezionato di dati storici e attuali e previsione di eventi e di scenari possibili, anche del rischio. Già in fase di ideazione occorre un ragionamento di base ampio che individui i dati necessari, siamo essi storici, ambientali, d’uso.
In questo senso una valida sperimentazione è lo studio promosso dal Servizio Idrico Integrato di MM SpA al fine della costruzione della propria Mappa del Rischio della rete idrica attraverso la quale prevedere e anticipare le grandi rotture sulle proprie tubazioni. Il lavoro si è basato sulla considerazione che una criticità rilevante degli acquedotti sono le perdite idriche, e anche se l’acquedotto milanese non ha perdite consistenti MM SpA ha voluto affrontato questo fattore.
La ricerca, svolta tra il 2018 e il 2020, è stata affidata e condotta da due ricercatrici del Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani: arch. PhD Maria Antonietta Breda e arch. PhD Rosa Maria Rombolà.
Risultato della ricerca è la datazione dell’intera rete idrica della città di Milano su piattaforma GIS che gli ingegneri del Servizio Idrico Integrato di MM hanno utilizzato per realizzare come detto la Mappa del rischio su base scientifica interpolando diversi dati. Il gruppo di lavoro di MM SpA è composto da: ing. Teresa Gentile (Responsabile Rete Acquedotto MM) – ing. Serena Fracchia (Responsabile Analisi Tecnica Rete Acquedotto MM) – ing. Massimiliano Vidiri (Analisi Tecnica Rete Acquedotto MM) – geom. Bartocci Davide (Analisi Tecnica Rete Acquedotto MM) – ing. Stefano Tani (Responsabile Servizi Divisione Servizio Idrico MM) – geom. Giovanni Meroni (Responsabile Cartografia MM) – dott. Matteo Mattavelli (Cartografia MM) – Marisa Mannarino (Cartografia MM).
Gli indicatori storici
Gli indicatori storici individuati in questo caso sono la data di posa dei tubi (sia essa di prima posa o sostituzione), le caratteristiche fisico-chimiche dei materiali e geometriche dei manufatti. Difatti questi dati sono utili indicatori per misurare l’usura del sistema di tubazioni. La lettura critica del materiale storico ha permesso di datare con data precisa il 70% della rete dal 1889 sino agli anni più recenti, o di individuare un periodo di posa (soglia) qualora non fosse possibile dalle fonti a disposizione indicare la data in modo univoco (25%). Il dato storico è riassunto in un database interrogabile e implementabile che si traduce in rappresentazioni grafiche GIS, utili a studiare le relazioni tra l’acquedotto e la Città di Milano.
La datazione della rete
La ricerca della datazione è stata realizzata attraverso la lettura critica del materiale storico concordato con MM SpA come essenziale, intrecciato con le Mappe storiche della città di Milano, con la bibliografia esistente circa la storia dell’acquedotto e, per gli anni più recenti, le fonti orali, ovvero l’insostituibile esperienza e memoria del personale del S.I.I. di MM SpA. La ricerca delle fonti è stata parte fondamentale dello studio e l’analisi approfondita dei documenti reperiti ha permesso di comprendere come essi siano numerosi ma disomogenei per modalità e tipologia delle informazioni fornite. Una buona parte del lavoro è, quindi, consistita nell’individuare, leggere, comprendere, interpretare i documenti e verificare la coerenza dei dati desunti e da essi riportati.
Dopo una preliminare indagine di verifica di quali fossero gli archivi che conservavano documentazione sull’argomento, si è consultato il materiale archivistico presente presso la Cittadella degli Archivi di Milano che conserva numerosi documenti relativi all’Acquedotto Civico (Fondo Storico “Acqua potabile”, con documenti dal 1888 al 1927; fondo “corrente” contenente le pratiche relative alla costruzione delle Centrali, alla fornitura di tubi, alla manutenzione della rete, e agli interventi necessari al funzionamento del Servizio di Acqua potabile, nel periodo 1925-1980).
Un secondo archivio consultato è stato l’Archivio Storico Civico, dove si trovano le informazioni relative a quale fosse la fonte di approvvigionamento idrico degli edifici milanesi nel periodo compreso tra il 1888 e il 1925.
La ricerca delle fonti è stata parte fondamentale dello studio e l’analisi approfondita dei documenti reperiti ha permesso di comprendere come essi siano numerosi ma disomogenei per modalità e tipologia delle informazioni fornite. Una buona parte del lavoro è, quindi, consistita nell’individuare, leggere, comprendere, interpretare i documenti e verificare la coerenza dei dati desunti e da essi riportati.
Tabella 1. Fonti per la datazione della rete acquedottistica milanese
Dall’analisi approfondita dei documenti reperiti e disponibili si è verificato che la data di posa precisa era desumibile solo dalle cosiddette “Fascette” dal momento che mappe e planimetrie fotografavano una situazione esistente ad un dato anno e nei Registri, sia pure fossero indicati il mese e l’anno di realizzazione dell’intervento, non era desumibile l’esatta tratta di tubazioni cui si riferiva, se non nel caso in cui fosse riportato il numero civico.
Per le porzioni di rete per le quali non è stato possibile fornire una datazione precisa (“datazione georefenziata”), sono state individuare soglie temporali durante le quali gli interventi di posa vennero realizzati.
Per l’attribuzione della realizzazione di un dato tratto di rete ad una soglia temporale sono stati utilizzati per confronto tutti i documenti reperiti e a disposizione.
L’interpretazione e la georeferenziazione delle fonti più significative hanno condotto a circoscrivere Sei Soglie Storiche entro cui ascrivere la realizzazione delle parti della rete altrimenti non databili, più una settima (somma della prima più la seconda).
Le soglie individuate sono state le seguenti:
– Dal 1890 al 1928. Fonti: Planimetria generale, 1890; Planimetria generale della rete di distribuzione dell’acqua, 1912; Planimetria generale della rete di distribuzione dell’acqua, 1925.
– Dal 1829 al 1949. Le fonti utilizzate sono le Tele, i Registri e la data di costruzione delle Centrali di pompaggio. Il 1929 apre la seconda Soglia in quanto a partire da questa data si inizia la compilazione dei Registri. Il 1949 chiude la Soglia in quanto gli interventi realizzati durante questo arco temporale vengono riportati nelle Tele e man mano che i 76 fogli sono stati analizzati si è verificato che in tutti la grafia è differente tra gli interventi precedenti gli anni Cinquanta e quelli successivi. La tecnica di aggiornamento del lucido consisteva nel “grattare” il vecchio inchiostro per aggiornare l’intervento, oppure nel ridisegnarlo ex novo per i nuovi interventi. Questo dato della ricerca è confermato anche dalle Fascette che iniziano ad essere prodotte a partire dal 1950 e nelle quali c’è sempre una corrispondenza tra l’intervento documentato e il suo aggiornamento nelle Tele.
– Dal 1890 al 1949. Le Planimetrie 1890, 1912, 1925 non riportano i condotti con diametro inferiore a 200, pertanto per datare questi interventi si è scelto di introdurre una soglia, che include le prime due soglie, utilizzata solo per datare agli interventi con diametro inferiore ai 150 mm e documentati nelle Tele.
– Dal 1950 al 1959. Le Fonti utilizzate sono le Tele e la data di costruzione e modifica delle Centrali di pompaggio.
– Dal 1960 al 1969. Le Fonti utilizzare sono le Tele, la data di costruzione e modifica delle Centrali di Pompaggio e la data costruzione della Metropolitana Milanese.
– Dal 1970 al 1998. Fonte utilizzata l’uso della ghisa sferoidale. Il 1970 assume il valore di soglia in quanto da quell’anno, accanto alla ghisa grigia e all’acciaio, si inizia ad utilizzare la ghisa sferoidale.
– Dal 1999 al 2020. Fonte utilizzata datazioni degli interventi in ghisa sferoidale fornite dall’ente gestore MM SpA ed elaborata dal personale in base alla loro esperienza.
Gli anni dei tubi sotto la città
Quanti anni hanno i tubi sotto la città? Rispetto ai 2.150 Km di rete attuali (età) il 20% ha tra i 130 e i 70 anni; il 23% ha tra i 69 e i 60 anni; il 21% ha tra i 59 e i 50 anni e il 7% ha tra i 49 e i 41 anni. Possiamo in sintesi dire che Il 64% della rete ha più di 50 anni.
Il premio ESRI 2021
Unitamente agli ingegneri di MM SpA che hanno illustrato la Mappa del rischio, lo studio sopra descritto è stato presentato il 14 maggio 2021, nell’ambito della Conferenza annuale di ESRI Italia. Il lavoro congiunto ha ricevuto il Premio “Soluzioni avanzate per le Multiutilities” e il saggio è stato pubblicato in formato digitale sul sito di Esri Italia – conferenza 2021 Digital Week: Tani S., Mattavelli M., Meroni G., Breda M.A., Giambruno M., Rombolà R., La datazione georeferenziata della rete acquedottistica. Studio alla base della redazione della mappa del rischio della rete idrica della Città di Milano, in Atti della Conferenza ESRI 2021, Roma 2021.
SULL’ACQUEDOTTO CIVICO DI MILANO VEDERE LE SEGUENTI PUBBLICAZIONI:
Archeologia dell’Acqua Potabile a Milano