Cesare Cesariano architetto cesareo (parte quinta)
Tra i numerosi lavori svolti a Milano si può ricordare che tra il 1525 e il 1527 a Cesariano viene commissionata la progettazione e la direzione dell’opera “a tenaglia” del Castello.
Cesare Cesariano e il Castello di Milano (parte quarta)
Nella sua traduzione commentata al De Architectura di Vitruvio, Cesare Cesariano accenna al Castrum Portae Jovis, ovvero il Castello di Porta Giovia di Milano.
Cesare Cesariano che fortissimamente volle farsi una cultura (parte terza)
Non si può certo dire che Cesariano sia nato con la camicia, dal momento che all’età di quattordici anni è costretto a scappare di casa perché la matrigna minaccia d’avvelenarlo.
Cesare Cesariano architetto e ingegnere ducale (parte seconda)
Occorre ricordare che Cesare Cesariano possedeva una cultura classica notevole e, come detto nella prima parte di questo contributo in suo ricordo, è stato il primo a tradurre in italiano il testo latino di Marco Vitruvio Pollione, il De Architectura, fornendolo di commenti e illustrazioni.
1521: si stampa in lingua italiana il De Architectura (parte prima)
Cesare Cesariano, o Ciseriano (Milano 1483 – Milano 1543), è pittore, architetto e ingegnere militare, nonché allievo di Donato di Pascuccio d’Antonio detto il Bramante.
Giovanni Battista Piatti
Largo La Foppa e un inventore eccezionale: Giovanni Battista Piatti
Arena o Stadio Civico di Milano
La forma dell’Arena, o Stadio Civico, è progettata dall’architetto Luigi Canonica (Tesserete, Lugano 1762 – Milano 1844) e realizzata in legno nel 1803, ma ricostruita in muratura e inaugurata nel 1807. La forma richiama l’anfiteatro classico ed era originariamente destinata a ospitare corse di cavalli, di bighe, naumachie, ecc.
Sirene d’allarme a Milano
I penetranti e cadenzati suoni della sirena davano il preallarme, l’allarme e il cessato allarme. La gente così sapeva di doversi recare, e di corsa, nei rifugi antiaerei.
Sicurezza?
Quale reale sicurezza offrivano i rifugi antiaerei italiani realizzati nei piani cantinati? Considerando la velocità di arrivo di un ordigno (in media 300 metri al secondo), questo avrebbe potuto con una certa facilità attraversare il tetto ed un paio di solai prima che la spoletta innescasse l’esplosione, giungendo a detonare contro i sottostanti ricoveri. In…