ARCHEOLOGIA MINERARIA: note metodologiche. Sesta parte
- Coltivazione, osservazione, comprensione
A seconda di cosa e di come si estrae, avremo vari tipi di coltivazione, tenendo presente che uno o più tipi possono essere adottati in un medesimo impianto. Nel momento in cui si prende in esame una miniera occorrerà osservarne l’organizzazione interna per comprenderne la coltivazione in ogni aspetto. Lavoro non certo semplice, ma che può risultare assai utile per raccogliere informazioni non altrimenti reperibili: soprattutto in caso di miniere antiche, sconosciute, o di cui si è persa la documentazione con i piani di avanzamento.
Le “coltivazioni a giorno” si distinguono a seconda della loro collocazione. I metodi di coltivazione in sotterraneo sono molteplici e la loro articolazione è spesso complessa, soprattutto nelle miniere di età industriale. Possono distinguersi in “coltivazione per vuoti”, “coltivazione per frana”, “coltivazione con ripiena” [Gerbella 1948, p. 80].
Coltivare per vuoti vuol dire estrarre quanto più minerale possibile dal filone, senza incorrere nel rischio di crolli. La coltivazione per vuoti si può suddividere in:
– coltivazione senza sostegni a camere isolate;
– coltivazione senza sostegni a strozzi;
– coltivazione a pilastri abbandonati con soli pilastri;
– coltivazione a camere e pilastri con platee di ribasso;
– coltivazione a pilastri abbandonati con pilastri artificiali;
– coltivazione a pilastri abbandonati con pilastri e volte;
– coltivazione a diaframmi abbandonati con soli diaframmi;
– coltivazione a diaframmi abbandonati con camere e diaframmi;
– coltivazione a diaframmi abbandonati con magazzini.
Coltivare con frana (o per franamenti) vuol dire consentire alla roccia incassante di franare, con il duplice vantaggio di una maggiore percentuale di minerale recuperato, rispetto alle coltivazioni a pilastri abbandonati, e di evitare le spese relative alla messa in opera delle ripiene. Di contro, tale sistema crea sovente fenomeni di subsidenza. I metodi di coltivazione per franamento sono diversi e prevedono varianti per ogni singolo metodo. I metodi di coltivazione con frana si possono suddividere in:
– franamento del tetto tenuto distante dalle fronti di abbattimento;
– franamento del tetto tenuto a contatto delle fronti di abbattimento;
– franamento del minerale utile (coltivazione per subissamento).
Le coltivazioni con ripiena si adattano a quasi tutti i tipi di giacimenti e prevedono il riempimento dei vuoti che si formano a seguito dell’abbattimento dei minerali utili. Con tale metodo è possibile asportare completamente (o quasi) il giacimento, eliminando eventuali sostanze ossidabili o combustibili che possono dare luogo a riscaldamenti e incendi spontanei. Inoltre, non vi è il trasporto all’esterno del materiale sterile e si limitano o si evitano i fenomeni di subsidenza in superficie [Padovan 2005, p. 13].
I metodi di coltivazione con ripiena, in uso almeno fino alla prima metà del XX sec., si possono suddividere in:
– coltivazione che procede secondo la direzione e distinta a lunghe fronti, a trance montanti, a gradini diritti e rovesci, a Stossbau;
– coltivazione che procede secondo la pendenza e distinta in fronti montanti e trance montanti;
– coltivazione che procede secondo inclinazioni intermedie;
– coltivazione di giacimenti suddivisi in fette e distinta in orizzontali montanti, inclinate, verticali. Per quanto riguarda l’organizzazione, ai lavori nel sottosuolo si accede da gallerie scavate a mezza costa o attraverso pozzi verticali, oppure da discenderie o pozzi inclinati.
Da questi si diramano gallerie principali di carreggio, gallerie secondarie, cantieri di coltivazione che si rinnovano continuamente fino ad interessare tutto il giacimento e ad esaurirlo [Gerbella 1948, p. 64].
Tra le opere ad andamento orizzontale o suborizzontale possiamo avere:
– galleria d’accesso o galleria di carreggio principale
– galleria di carreggio secondaria
– cunicolo o galleria “a seguire il filone”
– galleria in banco
– galleria di tracciamento
– galleria traverso-banco
– galleria di rimonta
– galleria di ribasso.
Tra le opere a sviluppo verticale possiamo avere:
– pozzo esterno
– pozzo maestro
– pozzo interno o secondario
– pozzo d’estrazione
– pozzo di riflusso
– pozzo di circolazione.