ARCHEOLOGIA MINERARIA: note metodologiche. Quarta parte

Dicembre 21, 2020 Off Di Archeologia del sottosuolo
  1. Coltivazione di una cava

A seconda di cosa e di come si estrae, avremo quindi vari tipi di coltivazione, tenendo presente che uno o più tipi possono essere adottati in un medesimo impianto. In linea di massima avremo:

– coltivazione a uno o più gradini: per materiali sciolti o poco coerenti, come ghiaia e sabbia, e in cave d’argilla;

– coltivazioni a gradini: applicabile, generalmente, in ammassi affioranti o poco profondi;

– coltivazione ad anfiteatro: generalmente per cave di lapidei, tenute a gradini e a forma d’anfiteatro;

– coltivazione a gradone unico o a fronte unico: si adottano in presenza di strati affioranti (o scarsamente coperti) sub-orizzontali o sub-paralleli all’assetto topografico locale;

– coltivazione a gradini o a gradoni multipli: per rocce coerenti, dove l’altezza e la pedata di ciascun gradino sono dimensionate in relazione alla natura del materiale, ai mezzi impiegati, alla sicurezza, alla redditività e attualmente al progetto di ripristino [Frare 1996, p. 34];

– coltivazione a fossa: per giacimenti di materiali sciolti o poco coerenti e per materiali lapidei coerenti;

– coltivazione a gradini con trasporti sotterranei: qualora l’orografia della zona si presti, in una coltivazione a fossa il materiale può essere evacuato tramite gallerie che si aprono a livello dei gradini, oppure rovesciato in un fornello e poi trasportato a giorno sempre mediante una galleria, la quale può servire anche per lo scolo delle acque meteoriche;

– coltivazione a imbuti: applicabile in rocce coerenti, alla base di una fossa imbutiforme coltivata a gradini si apre un fornello comunicante con una sottostante galleria, da cui viene evacuato il materiale sbancato all’interno dell’imbuto per condurlo direttamente a giorno oppure per sollevandolo mediante un pozzo d’estrazione;

– coltivazione a pozzo: generalmente impiegata per la coltivazione di lapidei ornamentali;

– coltivazione in depressione: si colloca in corrispondenza di avvallamenti e incisioni; – coltivazione per platee orizzontali: generalmente applicato in pianura, per materiali incoerenti;

– coltivazione per trance discendenti: per l’abbattimento del materiale dall’alto verso il basso;

– coltivazione per pannelli: per l’estrazione di blocchetti o conci, suddivisa in platee orizzontali di piccolo spessore.