Abbazia di Morimondo (Milano): la ghiacciaia interna

Gennaio 3, 2021 Off Di Archeologia del sottosuolo

Opera a forma tronco conica rovesciata con volta a catino ribassato, costruita in laterizi. Misura alla base 5,35 m, all’imposta di volta 6,03 m; è alta 4,04 m. Attualmente si presenta con tracce di colature di resina alle pareti e il fondo non è visibile in quanto completamente ricoperto di resina e sabbia. Pertanto non è possibile capire quale sistema di smaltimento delle acque di fusione e di condensa sia stato adottato.

La parete è regolare, con cinque condotti d’aerazione posti a intervalli regolari. Anche la volta presenta una fattura precisa e uniforme. Vi sono “ganci” metallici disposti su tre livelli e molti di tali “ganci” sono materiale di recupero come perni per finestre e chiodi.

A lato sinistro dell’accesso vi è una finestrella dotata d’inferriata che s’affaccia su di un vano irregolare, rimaneggiato, alla cui base si apre un cunicolo parzialmente riempito di detriti.

La ghiacciaia è stata costruita laddove in origine esisteva un altro ambiente. Difatti rimane chiaro il fatto che la sua costruzione sia andata anche a intercettare il suddetto vano, divenuto irregolare a causa del frazionamento plausibilmente operato dall’ingombro della ghiacciaia.

Il cunicolo, inquadrabile come stretto corridoio, va in direzione del vicino pozzo e con ogni probabilità doveva dare accesso proprio all’interno della canna.