Collana Sopra e Sotto il Carso pubblicata dall’Editrice S.C.A.M.P.
Collana Sopra e Sotto il Carso
L’Editrice S.C.A.M.P. – Speleologia Cavità Artificiali Milano Press – ha il piacere di pubblicare gli “Speciali” di Sopra e Sotto il Carso, Rivista on line del Centro Ricerche Carsiche “Carlo Seppenhofer” aps di Gorizia.
Si tratta di “numeri speciali” a carattere speleologico della nota rivista in formato elettronico curata dal Presidente Maurizio Tavagnutti.
Il “formato on line” è senza dubbio di immediata e facile consultazione, se si hanno gli adatti strumenti. Ma il Tempo Terrestre insegna sempre un suo aspetto, generalmente ignorato dai più in questo momento presente: l’impermanenza delle cose.
Mettere “nero su bianco” gli studi e le informazioni è un modo differente per fare circolare idee e notizie. Ma è anche un sistema per fare sì che si abbia in mano qualche cosa di tangibile, che una volta stampato non necessita di alcuno strumento, tranne i nostri occhi e il nostro cervello, per essere consultato e recepito. Buona lettura. La Redazione
Il Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”
Dal sito internet degli Speleologi Goriziani (seppenhofer.it) ecco alcune informazioni su chi siano i fondatori del Centro Ricerche Carsiche e quali siano state le motivazioni che li hanno condotti a intraprendere questa non facile strada più di quarant’anni fa. Inoltre, s’informa che il primo numero in formato elettronico della Rivista “Sopra e Sotto il Carso” ha visto la luce nel febbraio del 2012.
Rivista “Sopra e Sotto il Carso”: http://www.seppenhofer.it/download-2/
Per una nuova Speleologia
«La nascita del Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” si deve ad alcuni speleologi goriziani che verso la fine degli anni ‘70 sentirono un profondo bisogno di rinnovamento, cogliendo così appieno i bisogni di un grosso mutamento che tutta la speleologia stava attraversando in quel periodo. Nel 1978 alcuni speleologi, non solo goriziani, infatti, animati da spirito innovativo ed insofferenti della crescente staticità e del carattere marcatamente conservatore dell’ambiente goriziano, diedero vita ad una nuova formazione speleologica.
Maurizio Tavagnutti il promotore
Promotore di questa iniziativa fu senza dubbio Maurizio Tavagnutti che grazie anche alle forti motivazioni di alcuni altri amici, tra cui Fulvio Ladini, riuscì a creare un piccolo nucleo di persone animate tutte da un unico obiettivo: quello di creare a Gorizia un centro di interesse non solo speleologico ma di più ampio respiro rivolto cioè sia allo studio del carsismo sia a tutte quelle iniziative atte a sviluppare il senso dell’avventura. Fulvio Ladini in questo senso ebbe un peso notevole nello sviluppo della futura attività; proveniente da precedenti esperienze alpinistiche, grazie anche alla sua disponibilità economica seppe dare la giusta chiave d’interpretazione a tutte le varie attività del gruppo. In primo luogo venne intrapreso, in quel periodo, un modo nuovo di fare speleologia; i grossi problemi esplorativi venivano risolti superando la vecchia concezione di “gruppo”, allo scopo furono portate a termine diverse esplorazioni impegnative grazie soprattutto alla collaborazione dei migliori speleologi provenienti da più gruppi, regionali e non. Fu un concetto questo, di interpretare la speleologia, molto elementare se vogliamo, ma fortemente innovativo nel 1978. Fu così che assieme ad alcuni speleologi di provata esperienza provenienti soprattutto da Monfalcone, anch’essi delusi da esperienze analoghe, si diede vita a quello che poi diventerà il Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer”.
Inizialmente supportati da un grande entusiasmo i componenti di questo primo nucleo (Maurizio Tavagnutti, Isabella Primosi, Fulvio Ladini, Gianfranco Susmel, Ugo Stocker, Diego Pellis, Franco Jaconcic) intraprendono una serie di esplorazioni effettuate soprattutto in alta montagna. Ed è proprio in questo periodo, sotto la spinta di alcuni buoni successi esplorativi, che si pensò di costituire un gruppo grotte vero e proprio; allo scopo vennero contattate diverse persone tra cui Graziano Cancian, allora abitante a Ferrara, il quale aderì all’idea con entusiasmo ed assieme si stabilirono le linee guida che successivamente daranno vita al nuovo sodalizio. Nel corso di una serie di riunioni serali che venivano svolte presso una trattoria di Marcottini, tipico paesino del Carso Goriziano, si crearono i presupposti per dare una base alle idee dei giovani “cospiratori”. Si stabilì, in una di quelle occasioni, che la futura attività del costituendo gruppo grotte doveva essere improntata sulla massima apertura verso la speleologia regionale e nazionale senza peraltro trascurare, anzi dando ampio spazio, a quella scientifica.
Centro Ricerche Carsiche
Al fine, perciò, di sottolineare le due anime che formavano in sostanza le linee guida del nuovo gruppo, su proposta di Graziano Cancian, fu scelta la denominazione di Centro Ricerche Carsiche alla quale venne aggiunto il nome di Carlo Seppenhofer, quello che ormai viene considerato il primo speleologo goriziano, quasi a sottolinearne le radici di provenienza.
Dopo circa un anno di effettiva attività, finalmente il 25 novembre 1978 viene così ufficializzata con atto notarile la formazione del nuovo gruppo. I soci fondatori, Maurizio Tavagnutti, Sergio Nigris, Isabella Primosi, Massimo Szalay e Fulvio Ladini andranno così a costituire il suo primo Consiglio Direttivo».
Per una nuova Editoria Speleologica
«Nel campo dell’editoria il C.R.C. “C. Seppenhofer”, conscio dell’importanza di avere a disposizione un mezzo dove poter pubblicare i resoconti della propria attività e i risultati delle ricerche effettuate, sin dagli inizi si preoccupò di dar vita ad una rivista autonoma. Per questa pubblicazione venne scelto il titolo di “Sopra e sotto il Carso” proprio per sottolineare l’ambivalenza dell’attività svolta dal gruppo; si voleva in questo modo dare spazio a tutto quello che poteva interessare l’aspetto superficiale del carsismo e nello stesso tempo a quello ipogeo. L’iniziativa risultò di estremo interesse in quanto portò, in tempi recenti, alla pubblicazione tematica di argomenti di interesse generale e specifico che davano alla rivista una valenza notevole la quale andava oltre alla semplice stampa di un notiziario di gruppo. Dai primi bollettini pubblicati con mezzi di fortuna, quasi artigianalmente, si passò nel 1990, infatti, al primo numero della rivista fatto interamente a stampa con copertina in quadricromia ma dal contenuto ancora a carattere di notiziario, nel 1995 invece si decise per una veste decisamente nuova che prevedeva il carattere monografico della rivista. Fu questo, ed è un punto di forza della nuova pubblicazione in quanto in tal modo l’interesse per gli argomenti trattati poteva suscitare la curiosità non solo degli addetti ai lavori ma di un più ampio pubblico. Era questo lo spirito con cui il Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” ha voluto proporsi all’attenzione di un contesto cittadino sempre più attento all’ambiente che lo circonda».
ECCO I PRIMI DUE LIBRI: