Fraintendente: una nuova figura per la salvaguardia del patrimonio comune
Beni culturali deculturati.
Milano ha creato oggi una nuova figura per la “salvaguardia & promozione” del patrimonio architettonico, storico, archeologico e culturale. E, naturalmente, per il verde in città.
Milano ha creato il “Fraintendente”.
Costui, il “Fraintendente”, ha reso perfettamente chiaro il concetto di “indagine archeo-illogica nella metropoli”. Difatti la sua prima “dichiara-azione” è stata la seguente: «L’archeologia così condotta a Milano è una suggestione scientifica utile al decadimento culturale».
Tutto ciò, pur avendo lasciati basiti gli astanti, è materialmente testimoniato dalla ruspa che scoperchia a colpi di benna le architetture sepolte di Milano.
In questo riarso agosto 2022 si procede come nave rompighiaccio sopra le opere rinascimentali della Fortezza Reale che oggi giacciono sotto la denominata Piazza Castello.
Natura morta.
La politica gestionale della “Metro & Poleis milanensis” è giunta così alla conclamazione della vera natura del “progettone restyling” da 12 milioni di euro più IVA da condursi in “piazza castello” in due tempi, ovvero in due lotti: rendere arato e piantumato il luogo facendo finta che a lor “ossessori” (attenzione non è un refuso, ho scritto proprio ossessori) piaccia il verde.
Volete conoscere i dettagli del «Concorso internazionale di progettazione Piazza Castello – Foro Bonaparte»? Andate in Internet, cercate www.castellobuonaparte.concorrimi.it e buona lettura.
Comunque una cosetta occorre preannunciarla. In data 18 aprile 2016 il “COMUNICATO STAMPA” miela le orecchie milanesi: «Il concorso è stato presentato durante la conferenza stampa, tenutasi il 18 aprile a Palazzo Marino con gli interventi di: Assessore Alessandro Balducci (Assessorato Urbanistica, Edilizia Privata e Agricoltura), Assessore Pierfrancesco Maran (Assessorato alla Mobilità, Ambiente, Metropolitane, Acqua pubblica, Energia), Assessora Carmela Rozza (Assessorato ai Lavori pubblici e Arredo Urbano), Arch. Valeria Bottelli (Presidente dell’Ordine degli Architetti di Milano), Arch. Giuseppe Marinoni (redattore del Documento Preliminare alla Progettazione)» (http://www.castellobuonaparte.concorrimi.it/news/1).
Nello scaricabile comunicato stampa in PDF del medesimo giorno mi balza all’occhio il costo (ovvero quanto costa al Cittadino):
– «Il costo massimo dell’intervento da progettare è pari a 12 milioni di euro, secondo una previsione di costo rapportata a interventi di alto standard qualitativo che sono stati realizzati in ambito milanese ed anche europeo per temi analoghi»;
– «Il vincitore del concorso riceverà un premio di 25 mila euro. Al secondo classificato è riconosciuto un rimborso spese di 8 mila euro, al terzo di 6 mila euro, e a ciascuno dei successivi sette partecipanti di 3 mila euro»
Bene! Dopo cortesissimo e plurimo invito a collocare a norma di legge sul cantiere aperto in piazza castello, tra via Lanza e via Sella, il “tabellone” (o dovrei dire tazebao?!?) che spieghi cose e costi, ho capito. E sono certo che anche voi capirete e accetterete la novella figura del “Fraintendente” osservando le allegate fotografie.
Scripta manent.
Ecco in allegato il DOSSIER intitolato “Milano fortificata: dal Dùn celta al Castrum Portae Jovis e dalla Sforzinda alla Fortezza Reale”.
Lo ha pubblicato il Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” aps di Gorizia che soffre anch’egli dell’indifferenza versata sulle vestigia del passato goriziano.
Grazie per l’attenzione.
Gianluca Padovan
Alberi che moriranno in cantiere a Milano, in Piazza Castello