Leonardo da Vinci al Castello di Milano: ventiduesima parte

Marzo 9, 2021 Off Di Archeologia del sottosuolo

LATO SUD-EST DEL CASTELLO DI MILANO

Si ricorda che nel Medioevo il rivellino serviva a frapporre un ostacolo tra l’esterno e la fortezza. Generalmente all’interno del rivellino vi erano il corpo di guardia e le postazioni per la difesa, a cui si sono spesso aggiunte le casematte con l’introduzione delle armi da fuoco. Poteva anche essere dotato di un passaggio segreto che conducesse direttamente nel castello e altri ambienti che più avanti vedremo.

Nelle fortificazioni bastionate il rivellino muta la propria forma e la denominazione, ma può mantenere la funzione di “anticamera”, come nei casi specifici della Mezzaluna della Porta Principale e della Mezzaluna del Soccorso, nella Fortezza Reale di Milano.

In questo disegno di Leonardo da Vinci abbiamo la raffigurazione del lato sud-est del Castello di Milano e con il tracciamento degli angoli di tiro delle casematte nei torrioni sforzeschi. Il rivellino a cinque lati, analogo a quello del Castello di Novara, protegge la retrostante Porta-torre. Leonardo annota: «Li ripari posti dinanti alle parti del rivellino saranno sodi, salvo la lumaca [in nota: scala a chiocciola] posta in mezzo per andare ai merli di sopra, nella quale lumaca s’entra per cave sotterranee» (Leonardo da Vinci, Manoscritto B, f. 49 v., in Jacopo Recupero -a cura di-, op. cit., p. 524).

Questo è il rivellino così come si presentava all’epoca e che ha fatto da “modello” almeno per i successivi disegni di Leonardo.

Gianluca Padovan (Ass.ne S.C.A.M. – F.N.C.A.)

 

             

 

 

 

 

Visione prospettica di un rivellino analogo al precedente, ma richiamate la successiva figura alla ventitreesima parte (Leonardo da Vinci, Manoscritto B, f. 57 v.).

 

 

Rivellino “leonardesco”