La storica Cementeria Italcementi di Alzano Lombardo (BG)

Febbraio 6, 2021 Off Di Archeologia del sottosuolo

In data 16 ottobre 2015 i docenti del Laboratorio di Progettazione Architettonica I, proff. A. Gritti, L. Corno, M. Fianchini (Politecnico di Milano, Scuola di Architettura e Società, Laurea Magistrale in Architettura, Anno Accademico 2015-2016), hanno organizzato per i propri studenti un sopralluogo conoscitivo all’ex Cementeria Italcementi S.p.A., oggi Gruppo Tironi, di Alzano Lombardo (Bergamo).

L’arch. Manuel Tironi, l’Assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica di Alzano Lombardo Marco Lameri e l’arch. Mariangela Carlessi, docente di Restauro presso la Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano, hanno illustrato la storia e i caratteri costruttivi e tecnologici dell’ex complesso industriale.

Si è presa visione della parte di strutture dov’erano collocati i forni verticali per la cottura dei calcari, in cui si conservano le parti sotterranee (edificio A nell’immagine n. 1).

Vedere utilmente il sito: gruppotironi.com.

Il complesso industriale è situato lungo la Strada Provinciale n° 35 all’inizio della Valle Seriana, nel territorio comunale di Alzano Lombardo, in via G. Acerbis n. 7. L’area è situata tra il Fiume Serio e la storica Roggia Morlana, la quale scorre alle spalle della parte principale del corpo di fabbrica.

In origine vi era un mulino da grano, poi trasformato in cartiera nel 1823 da Luigi Pesenti. Nel 1883 si costruisce la fabbrica per la produzione del cemento, dotandola inizialmente di sei forni di cottura. Nel corso degli anni il cementificio è ingrandito e trasformato, fino alla chiusura avvenuta nel 1966, momento in cui i dodici forni sono definitivamente spenti.

Il monumentale complesso industriale è stato vincolato il 25 ottobre 1980 (Legge n° 1089/1939, artt. 2, 3) per la sua importanza storica e architettonica.

Ulteriori informazioni sono contenute nella scheda allegata tratta da: I monumenti storico – industriali della Lombardia, a cura di Alberto Garlandini e Massimo Negri.

Maria Antonietta Breda (Politecnico di Milano – DAStU)

 

 

foto cementeria_web

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