Milano: rifugi in Piazza San Babila angolo Via Bagutta

Febbraio 2, 2021 Off Di Archeologia del sottosuolo

In Piazza San Babila, angolo Via Bagutta, vi è un edificio dotato di rifugi antiaerei che l’ing. Luigi Secchi presenta a Roma nel novembre del 1937 al Corso di Urbanistica ed Edilizia Antiaerea per Ingegneri ed Architetti (L.L. Secchi, Alcuni tipi di ricovero antiaereo costruiti a Milano. Loro caratteristiche tecnico costruttive, Conferenza tenuta dal Dott. Ing. Luigi L. Secchi al corso di Urbanistica ed Edilizia Antiaerea per Ingegneri ed Architetti, svoltosi presso la R. Scuola di Ingegneria di Roma, dal 15 al 19 Novembre 1937-XVI, Estratto dagli “Atti dei sindacati provinciali fascisti ingegneri di Lombardia”, Febbraio, Industri Grafiche Italiane Stucchi, Milano 1938-XVI, p. 4).

Si riporta utilmente quanto l’ing. Secchi ha lasciato scritto: «Questo gruppo di ricoveri dalla superficie complessiva di 190 metri quadrati è ubicato nel secondo sotterraneo di un edificio di otto piani. Per mancanza di un adeguato cortile capace di accogliere lo sbocco dell’uscita di sicurezza posto sufficientemente lontano dagli accessi ai ricoveri, è questo un tipico esempio atto a dimostrare come mediante opportune convenzioni con i proprietari degli edifici confinanti, che godono della reciprocità delle servitù costituite, sia possibile risolvere con una certa facilità, e soprattutto modica spesa il problema delle uscite di sicurezza, spauracchio di tutti i progettisti, negli edifici che per ragioni di elevato prezzo delle aree sono privi o quasi di cortile. (…) Le pareti esterne dei ricoveri, costruite in calcestruzzo di cemento, con la dosatura di 3 q.li per ogni metro cubo d’impasto, hanno lo spessore di 60 centimetri, spessore che hanno pure le pareti di divisione dei vari gruppi di ricovero. Ogni ricovero è poi dotato di un camerino per la latrina. Poiché questo gruppo di ricoveri è stato costruito quando già il palazzo era giunto al 3° piano, il solaio di copertura dei ricoveri è stato ottenuto incorporando in quella già esistente un’altra soletta di calcestruzzo in modo da formare un complesso avente lo spessore di 60 centimetri» (Ibidem, pp. 4-5). Il testo completo è riportato al seguente paragrafo: «XI.2.1 – Alcuni tipi di ricovero antiaereo costruiti a Milano».

 

               

Foro passante causato da una scheggia di bomba d’aereo o da un proiettile di mitragliatrice: è uno dei tanti segni lasciati dalla guerra che ancora esistono a Milano.