Rifugi antiaerei pubblici in Via della Spiga
Le prime luci dell’alba sciabolano attraverso la via nei cui pressi, un tempo, sorgevano le antiche mura di Mediolanum.
Si apre un portone.
Ci conducono accanto ad una vecchia porticina che stride sui cardini e scendiamo la lunga scalinata in pietra.
Scendiamo nel cuore delle metropoli.
Grandi corridoi, mattoni solfatati, volte a tutto sesto, lunghe teorie di stanze e stanzoni, guardati attentamente dai nostri occhi indagatori. Siamo i predatori del sottosuolo, a caccia dell’ennesimo fantomatico passaggio segreto.
E lo troviamo.
Un muro lo chiude e anche stavolta siamo arrivati con una trentina d’anni in ritardo sulla corsa frenetica dello sviluppo cittadino.
Tanto in alto, quanto in basso. Sopra si costruisce, sotto si tappa e si lasciano, abbandonate a sé stesse, le spoglie di quanto d’antico stava al piano di sopra. Alziamo gli occhi al cielo, in senso metaforico, ovviamente. E le volte solcate da quelle che a tutta prima paiono “strisciate” accendono in noi una luce supplementare, oltre a quella montata sul casco. Stanza dopo stanza queste “strisciate” si ripetono, perché qui vi era, senza dubbio alcuno, un grande rifugio antiaereo. Forse troppo grande. Sulle volte stanno, mute, le impronte delle strutture lignee a rinforzo. Un solitario puntello, ancora in sede, piantato al di sotto di una scalinata, sembra volersi ritrarre dalla luce invadente che gli puntiamo contro.
Dismessi i panni degli esploratori in erba, ci ricaliamo nelle grigie vesti cittadine. Il computer ansima, ci dà i dati che chiediamo. I luoghi del riparo, ovvero i rifugi antiaerei, erano due, uno accanto all’altro, per una capienza complessiva di circa 1.500 persone. Spegniamo il tutto e andiamo a berci un caffè.
Gianluca Padovan (Ass.ne SCAM – FNCA)