12. NAPOLI TRA SOPRA E SOTTO
Scudi degli inermi
L’odore del tufo umido ci avvolge, ci accompagna in un’altra discesa. Gli antichi vuoti lasciati da cave e acquedotti sono stati approfonditi e modificati. Hanno aggiunto panche in muratura che seguono l’andamento delle pareti. Sono le sedute dei locali destinati a rifugio antiaereo. Stoviglie in terracotta smaltata, boccette di vetro, giochi di bimbi, scarpe consumate dal tempo e dalla muffa sono quanto resta di quei momenti. Voci mute graffite sulle pareti recano date, messaggi, caricature. Siamo nei rifugi antiaerei di Napoli, decisamente più sicuri delle cantine puntellate milanesi. Ma se avessero usato gli aggressivi chimici, i così detti “gas di guerra”, anche nelle profondità del tufo non ci sarebbe stato scampo per i civili inermi. Si viveva alla giornata, tra un bombardamento e l’altro.
Sotto c’era un’altra vita.
G.P.