12. NAPOLI TRA SOPRA E SOTTO
Il fascino del sottosuolo
La vita di superficie segue un suo svolgersi, nel sottosuolo tutto è apparentemente fermo. Questo è uno degli aspetti del fascino, inteso come “potenza di attrazione” in senso positivo, data dal percorrere gli ambienti da tempo abbandonati.
E questo è senz’altro uno dei motivi, il più evidente, che del sottosuolo napoletano attrae. I percorsi sono chilometrici e si si susseguono nello stratificato delle opere ricavate al di sotto per rispondere alle esigenze “del sopra”.
Cave, acquedotti, cisterne, resti di chi li lavorò con martello e scalpello e di chi vi dimorò, in ultimo, in tempo di guerra durante i bombardamenti aerei.
Eppure oggi qualche cosa si muove nel buio ed è la volontà di pochi nello svuotare gli ambienti ipogei riempiti di detriti e macerie. Un lavoro che pian piano apre nuovi percorsi, permette di scoprire frammenti di epoche passate, ricche di suggestione.
Sotto c’è un altro mondo.
G.P.