TARQUINIA: POZZO DELLA STALATTITE

Dicembre 21, 2020 Off Di Archeologia del sottosuolo

Denominazione: Pozzo della Stalattite

Numero catastale: CA 01014 LA VT

Ubicazione: Pian della Regina

Cartografia: I.G.M. 142-1-NO; C.T.R. 354100 TARQUINIA NORD; Modus 1:2000 10/1983

Quota: 167 m s.l.m.

Unità geologica: Calcare di Tarquinia; Pliocene Inferiore e Medio

Operazioni condotte: esplorazione, rilievo planimetrico, servizio fotografico e cine-televisivo

Stato di conservazione: buono

Contesto: mancante

Avvertenze: nessuna

Interventi: svuotamento e carotaggio della stalattite per lo studio

Collocazione: situata nei pressi del Casale degli Scavi, in direzione est, l’opera era chiusa da una lastra di cemento, con la recinzione parzialmente abbattuta. Attualmente è chiusa da una grata fissa.

Forma: lo scavo è ad asse verticale e la parte rivestita è cilindrica, mentre quella in roccia è leggermente tronco conica e dà accesso a una camera con acqua sul fondo.

Destinazione: è una cisterna.

Imboccatura: è coronata da grossi conci di pietra alti 0.76 m e poggianti su una vera monolitica spessa 20 cm.

Dimensioni: all’accesso misura 0.8×0.75 m, sotto al punto d’incontro con la roccia si allarga misurando 1.14×1.23 m. La profondità complessiva è 13.68 m, mentre all’acqua è profonda 11.9 m (livello a novembre 1990).

Pedarole: non sono riconoscibili, a causa del concrezionamento.

Condotte: al di sotto della vera vi è una canalina in laterizio.

Osservazioni: la prima parte della canna, cilindrica, è rivestita con pietre ben disposte, di forme e dimensioni abbastanza omogenee fino a 5.67 m dall’accesso. La seconda, tronco conica, è in roccia, fino a 10.25 m dall’accesso, dove si allarga nella camera. Nella zona di contatto tra le prime due parti il percolamento dell’acqua ha ricoperto la parete rocciosa di concrezioni, generando una stalattite di 40 cm di diametro e nonostante sia mancante della punta è lunga ben 4.34 m. La roccia non è visibile poiché ricoperta delle deposizioni calcaree. La formazione di una stalattite di così rilevanti dimensioni (per una cavità artificiale) può essere determinata solo da un costante apporto di acqua ricca di bicarbonato di calcio. L’arrivo dell’acqua è in direzione dell’Ara della Regina, più precisamente dalle piante di fico che crescono ai margini di un muro in conci. In quest’area potrebbe esservi una cisterna, o comunque un grande vano, che raccoglie le acque meteoriche rilasciandole poi lentamente attraverso possibili fessurazioni, o apposite condutture. E comunque passando attraverso strati di malta.

Dimensioni: a livello dell’acqua, a 12 m di profondità, misura 4.52×4.37 m ed è profonda oltre 2.5 m.

Osservazioni: la roccia del soffitto presenta piccoli vacui e il suo andamento è irregolare; la parete è quasi interamente rivestita con pietre a secco, di varie dimensioni. In direzione sud si sviluppa una piccola condotta naturale.

L’acqua limpida permette di vedere quasi interamente sia il cono detritico alto 1.7 m, costituente l’attuale fondo, che la parete sommersa.

Note: occorre eseguire la datazione della canalina in laterizio e l’esame della stalattite.