ARCHEOLOGIA MINERARIA: note metodologiche. Undicesima parte

Dicembre 21, 2020 Off Di Archeologia del sottosuolo
  1. Due passi sul campo: topografia e prospezione di superficie

La prospezione di superficie consente l’individuazione delle aree di coltivazione (accessi e discariche), di pesta, di scorie di trasformazione metallurgica, degli opifici produttivi, della viabilità e degli insediamenti.

I filoni mineralizzati non sono generalmente isolati e individuatone uno le ricerche si estendono solitamente all’area circostante. Considerando che le parti ricche di minerale possono costituire zone di più facile erosione da parte degli agenti atmosferici, la presenza dei filoni può essere celata da riempimenti e coperture, dove la vegetazione si sviluppa maggiormente. Un filone incassato in roccia tenera rimarrà invece più facilmente allo scoperto, in quanto l’erosione lo lascerà tendenzialmente a nudo, asportando l’incassante.

Buoni segnali per l’eventuale presenza di giacimenti minerari sono i frammenti di minerale che si possono trovare nei fondovalle o lungo i corsi d’acqua. Già anticamente, infatti, questi segnali permettevano d’individuare i giacimenti e dare luogo allo sfruttamento [Gerbella 1947, pp. 29-32].

Così insegna Biringuccio: «andrete cercando le ripe de le valli, l’apriture e stuchamenti de le pietre, e li dorsi, ouer l’altre istremita de le cime de monti, e similmente per i letti e corsi de fiumi, e guardando ne le loro arene, ouer fra le ruine de fossati fra lequali molte volte vi si demostrano marcassite, o pezzetti di miniere, o altre diuerse testure metalliche, per le quali cose facilmente si puo auer inditio essere in quei lochi al certo miniere» [Biringuccio 1540, I].

Talvolta è possibile individuare le aree dove è stato effettuato il taglio del bosco per il legname da adoperare in miniera o dove si otteneva il “carbone di legna” per l’alimentazione dei forni dove il minerale subiva il processo di ‘arrostimento’, oppure in quelli di trasformazione. Per la comprensione del panorama, l’inserimento dei dati nel contesto territoriale e l’elaborazione della carta del territorio storico, occorrerà collocare topograficamente ogni elemento con l’apposita strumentazione.

In mancanza di riferimenti per la distribuzione cronologica dei lavori minerari, la relazione tra questi e gli insediamenti o le vicine emergenze aiuta alla formulazione d’ipotesi relativamente la datazione dei periodi di attività.

Il rapporto tra insediamenti e aree minerarie è generalmente stretto e l’abitato può essere posto a presidio e a controllo sia delle zone di estrazione e di lavorazione metallurgica sia della viabilità d’accesso.

Un preciso tracciamento delle strade può inoltre consentire l’individuazione degli accessi agli impianti estrattivi [Padovan 2005, p. 76].