ARCHEOLOGIA MINERARIA: note metodologiche. Dodicesima parte
- Paesaggio storico e cicli produttivi
Lo studio dei cicli produttivi permette di affrontare le problematiche dell’attività umana in rapporto alle risorse naturali.
La capacità di sfruttare le ricchezze del sottosuolo ha innescato nel corso dei secoli una serie di processi coinvolgenti la sfera sociale, politica, economica e tecnologica.
In presenza di giacimenti minerari, le indagini riguardanti il paesaggio storico e la dinamica insediativa devono considerare le emergenze estrattive per comprenderne l’organizzazione del lavoro, i rapporti economici e sociali derivanti e l’evoluzione tecnologica risultante dallo sviluppo del sistema di coltivazione e dalla successiva trasformazione del minerale.
L’evoluzione può andare verosimilmente a promuovere, o ad agevolare, la nascita o lo sviluppo di una vasta gamma di opere ipogee a carattere cultuale, civile e militare.
Nel compimento di tali opere a carattere non estrattivo possono trovare impiego le stesse maestranze minerarie. Maestranze che possono anche semplicemente operare la proficua diffusione delle conoscenze: scelta del posto dove praticare lo scavo, metodo di abbattimento della roccia, sistema di misurazione e di calcolo, trasporto del materiale, messa in opera di eventuali rivestimenti e contenimenti, ventilazione, eduzione e condotta delle acque, individuazione delle zone ‘a rischio di crollo’ e provvedimenti da adottare.
Questi sono tutti elementi che possono interessare ogni tipo di scavo nel sottosuolo [Padovan 2005 a, p. 75].