5. NAPOLI TRA SOPRA E SOTTO
La potenza del Maschio Angioino
In riva al mare un tempo sorgeva Santa Maria ad Palatium e sul suo sedime, tra il 1279 e il 1282, è portata a compimento la costruzione di Castel Nuovo per volere di Carlo I d’Angiò, il quale affida la direzione dei lavori agli architetti Pierre de Chaule e Pierre d’Angicourt.
È stato inizialmente chiamato Castrum Novum per differenziarlo dai già esistenti Castel dell’Ovo e Castel Capuano ed oggi è noto come Maschio Angioino.
Anche per adeguarlo alle moderne tecniche ossidionali in cui erano impiegate le artiglierie a polvere, il castello è ricostruito tra il 1443 e il 1458 dall’architetto Guillem Sagrera. Il giro di terrazze sul poderoso imbasamento a rondelle su cui s’innalzano le cinque torri a pianta circolare richiamano, nel complesso, le migliori architetture militari della Spagna e della Francia del Sud.
Così scrive Paolo Marconi: «Le rondelle basse sono un capolavoro di sofisticata architettura-scultura, mostrando un gusto per la vibrazione luministica certamente inusitato nel campo rude e un po’ spiccio dell’arte fortificatoria. Scannellate come colonne doriche, o coperte di squame embricate di delicato rilievo, le rondelle si rastremano verso l’alto per riassumersi in un collarino vibrante di modanature come l’echino di un capitello fantastico, chiamando in causa repertori inusitati e sottigliezze espressive degne peraltro del raffinato umanesimo della corte del grande Alfonso d’Aragona» (Paolo Marconi -a cura di-, I Castelli. Architettura e difesa del territorio tra Medioevo e Rinascimento, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1978, p. 477).
Nel XVI secolo il Castello è circondato da mura bastionate e nel Settecento al complesso sono apportate ulteriori modifiche. Queste ultime opere sono state purtroppo abbattute.
Agli inizi del XX secolo il Comune di Napoli dà inizio ai lunghi e attenti lavori di restauro per il recupero complessivo della poderosa struttura medievale.
G.P.