14. NAPOLI TRA SOPRA E SOTTO
«Ed ecco verso noi venir per nave…»
La scala conduce dalla Galleria Borbonica alla sottostante “galleria del malaffare”, allagata…
Un pertugio s’apre sul vuoto enorme di una cava trasformata in cisterna e pian piano si scende accompagnati dal rumore che risuona nel buio, prodotto dalle calzature sugli scalini di metallo. Si giunge poi ad un pontile in tubi da cantiere e tavole di legno che permette di salire sulla zattera.
Gianluca Minin, novello Caronte, vi traghetterà lungo il percorso sotterraneo invaso dalle acque d’infiltrazione. Si attraversa l’incompleta e abbandonata galleria della Linea Tranviaria Rapida (L.T.R.), tacito monumento alla frode e allo sperpero di denaro pubblico, oggi percorso turistico del tutto insolito.
Scrive Dante Alighieri: «Ed ecco verso noi venir per nave / un vecchio, bianco per antico pelo, / gridando: “Guai a voi anime parve! / Non isperate mai veder lo cielo: / i’ vengo per menarvi a l’altra riva / ne le tenebre etterne, in caldo e ’n gelo» (Inferno, III 82-87).
Ed esclama Virgilio: «Caron, non ti crucciare: / vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare» (Inferno, III 94-96).
G.P.